Marcianise: alla ricerca della storia locale
Il fenomeno della globalizzazione si è diffuso soprattutto dal XX secolo e indica l’unificazione dei mercati su scala mondiale, reso possibile soprattutto dalle nuove tecnologie, che hanno portato a stili di bisogni e consumi sempre più simili nelle diverse comunità. La globalizzazione, così come altri fenomeni a essa correlati, porta sempre di più alla perdita dell’identità locale e una maggiore attenzione sulle altre culture anziché sulla propria. Conoscere le proprie radici consente a ogni cittadino di sentirsi parte integrante del luogo e di contribuire allo sviluppo del proprio paese, valorizzando il patrimonio culturale e linguistico. Questa comprensione avviene attraverso lo studio della storia locale che, a differenza della storia nazionale, riguarda aree geografiche specifiche o singole istituzioni locali. Storia nazionale e locale sono due facce della stessa medaglia, in quanto aiutano a comprendere meglio vicende storiche e aspetti culturali di un’epoca.
A tal proposito, ci siamo interessate alla storia di Marcianise, sede della nostra scuola e per molte di noi anche città d’origine.
La città ha origini molto antiche, probabilmente risalenti all’Impero Romano, e si suppone che vi dominassero i principi longobardi di Capua. Nei secoli precedenti, Marcianise era ricoperta di paludi, a causa delle continue inondazioni del fiume Clanio, oggi prosciugato. Per fare un po’ di chiarezza sulla sua storia locale dobbiamo immaginare la zona di Marcianise e dintorni, intorno all’Anno Mille, come costellata di casali abitati da un nucleo ristretto di famiglie imparentate tra loro, posizionate in modo strategico al fine coltivare e difendere il territorio. I feudi più importanti erano quelli di Airola, Trentola e Loriano, a cui si aggiunse presto Capodrise. Il sottosuolo del territorio di Marcianise è di costituzione vulcanica, pertanto fertilissimo, su di esso veniva coltivata soprattutto la canapa, insieme a grano, granone biada. Inoltre per la sua posizione pianeggiante ed i suoi ruscelli e canali, il territorio favoriva un habitat naturale per gli uccelli, tra cui figuravano i passeri, i gufi, le civette, il merlo, la tortora, le quaglie e le rondini. Anche la pesca era fiorente, in quanto i lagni e i suoi canali fornivano ranocchie, gamberi, renelle, cefali ed anguille; inoltre nella campagna marcianisana erano presenti i topi di campagna, la volpe, il tasso e il lupo. La maggior parte della popolazione di Marcianise era composta da artigiani, ma anche braccianti e pettinatori di canapa. Ai vertici della scala sociale si affermarono famiglie appartenenti al mondo agricolo, e inoltre nel territorio si stabilirono ulteriori famiglie provenienti da altri casali, attirati dalla fertilità del terreno e dalla presenza di istituzioni che garantivano benessere al popolo.
Rossella Buccella
Tonia Bucciero
Marika Petrillo
Felisia Sorvillo