Panoramica storica del Settecento

05.05.2014 17:15

Il Settecento viene definito il "Secolo dei lumi", per la sua vivacità intellettuale, ma viene anche definito il secolo della "borghesia", perché la cultura scientifica e filosofica, diede origine al dinamismo economico di un ceto moderno, operoso, denso di iniziative in tutti i settori della nuova società.

Per conoscere cosa accade a Marcianise nel ‘700 è necessario prima analizzare gli avvenimenti che hanno caratterizzato tale secolo in Europa e in Italia.  Seguiteci in questo viaggio nella storia!

Questo secolo fu tormentato da un sus­seguirsi di guerre territoriali, cioè guerre il cui scopo era il possesso di aree in Europa o nelle colonie per stabilire un nuovo equilibrio tra gli Stati. Anche l'insediamento di una dinastia o di un'altra su un trono vacante assumeva lo stesso valore di una conquista territoriale. Del resto, le grandi famiglie re­gnanti in Europa erano tutte imparentate tra loro e sovente, in as­senza di eredi diretti, in molti potevano rivendicare il trono. Si apri­va quindi una contesa che rimetteva in discussione l'intero equili­brio del continente.

L’Italia nel ‘700 era ben diversa da come la conosciamo, infatti era suddivisa in una miriade di Stati e staterelli.

Le guerre europee del Settecento avevano portato in Italia il nuovo dominio di due grandi dinastie: gli Asburgo a Milano e Firenze e i Borboni a Napoli e Parma. Il progetto di ammodernamento della struttura statale che i sovrani perseguivano nei loro paesi, si ripercosse dunque anche nel territorio italiano, influenzando l'opera degli altri monarchi illuminati.

Nel 1734, sul trono di Napoli salì Carlo di Borbone, erede designato della dinastia spagnola, che -a dispetto della sua discendenza- da subito improntò il suo regno a una maggiore autonomia rispetto ai due secoli precedenti.

Il sovrano, al trono come Carlo VII, attuò una serie di riforme nei settori dell'amministrazione, del fisco, del commercio e in quello militare, che costituirono un nuovo impulso per lo sviluppo nei decenni successivi di attività che ancora oggi caratterizzano il tessuto economico e produttivo di Napoli. Forte fu inoltre il suo impegno per il contenimento del potere temporale del clero e per l'abbattimento dei privilegi feudali ancora esistenti all'epoca.

 Il regno di Carlo ha lasciato importanti segni anche nell'architettura e urbanistica cittadina come il Teatro San Carlo nel 1737; nel 1752, invece, Luigi Vanvitelli iniziò la realizzazione della Reggia di Caserta, sul modello di Versailles. La corona di Carlo vacillò nel 1740, quando -a seguito della guerra tra Spagna e Austria- il Regno di Napoli sembrò dover passare sotto un'altra dominazione; il sovrano si oppose però a tale decisione, e difese con l'esercito l'indipendenza del Mezzogiorno d'Italia dalla corona austriaca.

Nel 1759, Carlo fu richiamato a Madrid per salire al trono di Spagna, e a Napoli lasciò il figlio Ferdinando, che fu una figura di minore spessore dal punto di vista politico e storico. Il 1789 porta anche a Napoli i venti della Rivoluzione Francese, le cui voci suscitano orrore e disapprovazione alla Corte di Ferdinando. Le congiure e le repressioni iniziano a diffondersi, e nel 1794 ci furono le prime condanne a morte. Nel 1799 il generale napoleonico Championnet entra a Napoli costringendo Ferdinando a riparare in Sicilia, e sotto la protezione delle armi francesi i giacobini napoletani proclamano il 24 gennaio la Repubblica Partenopea. Ferdinando torna in seguito sul trono del Regno di Napoli, ma non vi rimarrà ancora a lungo: l'Europa è ormai segnata dall'egemonia napoleonica. Nonostante la storiografia sia sempre stata molto critica nei confronti della dinastia borbonica, il Settecento borbonico fu per Napoli un periodo di sviluppo e prestigio internazionale.

            ISISS G.B. NOVELLI  4 Cu

                    Margherita Delli Paoli

                    Paola Di Petrillo