Storia del Crocifisso di Marcianise

05.05.2014 16:26

La storia del Crocifisso di Marcianise

Da secoli il popolo di Marcianise è molto devoto al Crocifisso, collocato nella chiesa di San Michele Arcangelo.

Il sacerdote Raffaele Iodice, originario di Marcianise e vissuto a cavallo tra il XVIII e XIX secolo, scrisse nel 1906 un libro sulla storia del Crocifisso di Marcianise, per documentare e spiegare l’immensa devozione di questo popolo per la figura di Gesù. Il sacerdote è autore anche di altri libri con temi religiosi, che sono stati molto utili per ricostruire la storia civile dell’epoca, perché oltre a raccontare di miracoli e di santi, descrivevano la vita dell’epoca.

Rifacendoci a quanto documentato da Iodice, vediamo cosa accadde all’epoca.

Nel Maggio del 1706, il clero si recò a Napoli per comprare la statua di Nostro Signore sulla Croce, realizzato in legno da Giacomo Colombo, a testimonianza della grande devozione dei marcianisani per il Cristo.

Circa settantatré anni dopo, Marcianise, che era una cittadina agricola, con campagne fertili, attraversò un lungo periodo di siccità. Lo sconforto colpì il popolo ma, quando tutte le speranze sembravano perse, il clero, gli abitanti di Marcianise e i cittadini dei paesi limitrofi organizzarono una processione e portarono l’immagine benedetta per le vie della città.

Il giorno successivo in cielo si formò una grande nube e cominciò a piovere. Per ringraziare il Signore del miracolo avvenuto, il popolo donò gran parte del raccolto alla chiesa e decisero di costruire l’altare di marmo. A giugno i marcianisani organizzarono una festa per ringraziare il Signore della grazia ricevuta e il 14 Settembre di quell’anno, giorno già dedicato alla festa di Gesù Crocifisso, decisero di festeggiare con maggiore sfarzo. Questo è il primo miracolo attribuito alla statua del Crocifisso di Marcianise documentato.

Miracolosa è anche la storia che narra la costruzione della cappella, dove era deposta la statua del Crocifisso. Il testo di Iodice, narra che una vedova originaria del posto, in seguito alla morte del marito, dedicava gran parte della sua giornata alla preghiera e alle opere caritatevoli. Un giorno, mentre si trovava in Chiesa per le abituali preghiere, si addormentò e sognò Gesù che si lamentava del modo indecente in cui era tenuta la sua nicchia ed esprimeva il desiderio che fosse costruita una cappella dove collocare la sua statua. La vedova, sbigottita dell’accaduto, si recò dal sacerdote per raccontare del prodigioso evento, ma questi pensava che la donna si fosse suggestionata. La medesima visione continuava a ripetersi nei sogni della devota fedele e ogni volta, la stessa continuava a informare il sacerdote, che alla fine credette alle parole della donna. Il prete si recò per scrupolo in chiesa per osservare la nicchia e l’altare che ospitavano il Crocifisso e si rese conto delle pessime condizioni in cui era effettivamente tenuto.  Il parroco decise allora di costruire una cappella per la statua di Gesù, tanto cara agli abitanti del paese, la quale fu eretta grazie alla vedova, che aveva venduto i propri gioielli per raccogliere la somma necessaria.

Questo è quanto raccontato da Raffaele Iodice, lasciamo ai lettori la libertà di credere o meno a tali eventi prodigiosi.

* Per verifiche e approfondimenti, cfr. Sac. Raffaele Iodice, Marcianise e il SS. Cricifisso, 1906, ristampa 2006, Risvegli Culturali.

 

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